Nuove sfide per le trasfusioni e medicina personalizzata. Eccoli i due , auspicabili, effetti positivi della scoperta di un gruppo sanguigno finora sconosciuto e, al momento, unico al mondo, battezzato: Gwada negativo. “Gwada” sta per “persona originaria della Guadalupa”. Ma cosa c’entra la “Guadalupa”? La “dedica” speciale nasce dal fatto che la donna “portatrice” del nuovo gruppo sanguigno è originaria dell’isola collinare di Grand-Terre.
La “matrice” del suo plasma è così raro raro da essere compatibile solo con se stesso, rendendo la donna l'unica persona al mondo che può ricevere trasfusioni da se stessa. Insomma, donatrice e ricevente coincidono nel medesimo soggetto, un unicum in letteratura medica. Ma se la donna in questione avesse proprio un problema di salute di carattere proprio ematologico e quindi avesse bisogno di un’altrui trasfusione “sana”?
Sarebbero guai e su questo punto dirimente i ricercatori non hanno ancora trovato risposta. La scoperta del gruppo sanguigno “irreplicabile” è iniziata quando il sangue della paziente ha “rifiutato” tutti e 47 i campioni dei potenziali donatori analizzati, compresi quelli dei parenti; di qui la rivelazione sull’unicità del plasma in questione. La scoperta di questo nuovo gruppo sanguigno è stata annunciata dopo quindici anni di studio da parte dell'Établissement français du sang (EFS), l'ente francese responsabile della medicina trasfusionale, ed è stata presentata al congresso internazionale sulla medicina trasfusionale a Milano. Intanto la comunità scientifica ha”ringraziato” la donna dei Caraibi che ha aperto, a sua insaputa, una nuova frontiera in campo immunoematologico.