Perché non può esistere la sinistra moderata

Scritto il 14/09/2025
da Giancristiano Desiderio

Esiste la sinistra moderata? Facciamo degli esempi, che sono più concreti.

Il governo Meloni vara la riforma della giustizia provando ad allineare l'Italia a quelle democrazie dove il sistema giudiziario si basa sulla separazione delle carriere tra giudici e magistrati inquirenti per rispettare il sacrosanto principio del "giudice terzo". La sinistra è contraria. Non solo. Ritiene anche che la riforma sia anticostituzionale mentre è proprio l'opposto perché completa la riforma Vassalli. Insomma, sulla giustizia la sinistra esprime una cultura illiberale e vorrebbe vivere per sempre in un clima giustizialista in cui i progressisti sono i beneficiari della politicizzazione dell'ordinamento giudiziario.

Secondo esempio: il Leoncavallo. Il governo Meloni sgombera il centro sociale milanese e restituisce l'edificio al legittimo proprietario che attendeva da trent'anni. Una sinistra moderata, che aspira a governare, non fa altro che prendere atto della legittimità del provvedimento e del rispetto del diritto di proprietà. Purtroppo, però, la sinistra moderata non c'è mentre c'è quella movimentista che accusa il governo dell'eterna accusa di fascismo, difende il Leoncavallo. Perché? Semplice: perché, in fondo, la sinistra è il Leoncavallo.

Terzo esempio. In America è assassinato Charlie Kirk la cui colpa era quella di parlare e pensare liberamente che sono le due principali attività umane per le quali è nato il moderno Stato di diritto o limitato. Ma la sinistra, soprattutto con esponenti del mondo della cultura e della pubblicistica cosa, dunque, ancora più grave arriva perfino a giustificare l'assassinio politico-culturale.

Con gli esempi ci si ferma qui per carità di patria, ma si potrebbe continuare a lungo, molto a lungo. È fin troppo chiaro che non esiste la sinistra moderata e quelle poche espressioni politiche e culturali di una sinistra riformista o non marxista sono risucchiate e fagocitate dalla sinistra estrema che deriva dalla lunga tradizione comunista italiana. Infatti, in Italia la lotta tra le due sinistre socialista e comunista, riformista e marxista ha sempre visto la subordinazione della prima alla seconda con la vittoria culturale e politica del Pci. L'unico caso in cui il socialismo anticomunista ha vinto riguarda la storia politica del Psi di Craxi. E sappiamo bene come si è conclusa questa storia politica: con l'eliminazione dei socialisti e con la dannazione della memoria di Craxi a vantaggio del Pci-Pds-Ds-Pd ed a indubbio svantaggio dell'Italia che non è mai uscita dal suo lunghissimo dopoguerra e invece di costruire una matura democrazia dell'alternanza si ritrova stabilmente in una guerra civile mentale.

Ma perché la sinistra non riesce a diventare moderata? Il moderatismo non è il buon uso del galateo, non sono le buone maniere e non sono come si dice democristianamente i toni bassi. Si può parlare a voce bassa e con pacatezza ed essere massimalisti. La moderazione è la limitazione del potere che è la quintessenza del liberalismo e dell'esercizio della concreta libertà individuale. La sinistra non è moderata perché nella sua cultura marxista è del tutto assente la concezione del potere limitato. Invano, diceva Norberto Bobbio, si cercherebbe in Marx una dottrina dello Stato perché per Marx e per Lenin lo Stato era borghese e, dunque, bugiardo e andava sostituito dal Partito comunista che in quanto rappresentante della verità della storia non aveva bisogno di nessun limite. Al contrario, il potere era concepito dai comunisti come illimitato perché era identificato con la verità comunista. Questa cultura profondamente illiberale è sopravvissuta alla fine del Pci ed è diventata nel tempo una forma di antropologia etica o razzismo etico con cui ci si sente superiori agli altri. Ma più ci si sente superiori agli altri e più si abbassa il livello di civiltà politica, giuridica, culturale della democrazia.

Rivedere le proprie idee, soprattutto quando sono fallimentari, è faticoso. Ma l'alternativa alla fatica di crescere è un pessimo film che l'Italia ha, purtroppo, visto già più volte, sotto forma di tragedia e di farsa.