Tajani: "I 5s fomentano l'odio"

Scritto il 14/09/2025
da Fabrizio de Feo

Il vicepremier Antonio Tajani torna sull'attacco dei grillini. Conte: "Nulla di cui scusarsi"

Nel giorno in cui Giorgia Meloni denuncia "l'insostenibile clima di odio" che circonda il dibattito politico, Antonio Tajani lancia un forte appello alla responsabilità, in particolare ai Cinquestelle. Lo fa parlando prima alla Festa dei Giovani di Forza Italia e poi intervenendo in collegamento alla Festa Nazionale dell'Udc.

"Non ho mai usato parole come quelle usate contro di me da parte dei Cinquestelle: indicare al pubblico ludibrio un avversario politico come responsabile di ciò che sta accadendo a Gaza, cosa che non è assolutamente vera, accusandolo di essere prezzolato dal governo di Israele sono calunnie che trasformano l'avversario in obiettivo politico, ed è un atto gravissimo e inammissibile". "M5S sta assumendo una posizione talmente aggressiva, con un linguaggio verbale violento da dover essere richiamata a cambiare atteggiamento. Lo dico al presidente Conte, che è stato presidente del Consiglio di questo Paese: il suo partito non può continuare a fomentare odio nel Paese. Innalzare il tono dello scontro è veramente da irresponsabili, tant'è che poi il ministro dell'Interno è costretto ad alzare il livello di sicurezza per figure istituzionali. Basta, è il momento di chiudere. Sappiamo bene quello che è successo in passato: troppi cattivi maestri hanno fomentato menti malate a compiere gesti scellerati". Conte risponde senza scusarsi: "Non c'è nulla di cui scusarsi. Il tema vero è il silenzio del governo sul genocidio di Gaza".

Se il ragionamento di Tajani riguarda la sicurezza interna, la massima attenzione è rivolta verso il difficile scenario internazionale e la minaccia russa. "Non basta essere preoccupati, bisogna trovare soluzioni diplomatiche, che sono fatte anche di esibizioni muscolari e di forza. Quando si dice che difendiamo i confini della Nato diciamo a Putin che non c'è il burro dall'altra parte. I soldi spesi per la sicurezza servono a difendere la pace. Credo che Putin abbia voluto testare la reazione europea facendo partire dalla Bielorussia dei droni. La reazione c'è stata ed è stata chiara". "È la stessa strategia" aggiunge Tajani dei tempi del Patto di Varsavia. I mig cercavano di vedere i tempi di reazione, avvicinandosi al confine. Il messaggio a Putin è stato molto chiaro: la Nato non si tocca, l'Europa non si tocca".

Il titolare della Farnesina non nasconde che la richiesta statunitense di una politica commerciale aggressiva verso Cina e India difficilmente sarà accolta da Bruxelles. "Mi pare difficile che l'Europa possa imporre dazi al 100% alla Cina e all'India". Lo sguardo si sposta poi verso le Regionali e su un possibile allargamento della coalizione. Con Calenda "a Milano si potrebbe trovare una convergenza su un candidato civico", ammette il vicepremier e segretario di Forza Italia. "Se si trova un accordo con una forza dell'opposizione, perché dire di no? Calenda è l'ultimo testimone di una politica centrista nell'ambito dell'opposizione, perché il centro nel centrosinistra non c'è più".

Se i moderati di centrosinistra appaiono in crisi nel loro schieramento, i centristi del centrodestra cercano spazio e rappresentanza. "Vogliamo dare una mano alla coalizione a vincere" dice Lorenzo Cesa, presidente dell'Udc. "Il nostro ruolo è fondamentale. Noi custodiamo l'eredità democratico-cristiana e rappresentiamo un punto fermo per chi continua a credere in questi valori e nella centralità della persona. C'è bisogno di più centro in questo centrodestra. C'è bisogno di moderazione, quanto accaduto a Tajani è vergognoso. Vogliamo coinvolgere nuove energie. Con Antonio De Poli abbiamo condiviso un lungo cammino, sono felice che ora spetti a lui guidare il partito".