Maxi tassa su sigarette e rifiuti: ecco come l'Ue vuole finaziare i suoi bilanci

Scritto il 11/07/2025
da Massimo Balsamo

Ipotesi stangata su tabacco ed e-cig, privando gli Stati membri di parte delle entrate fiscali: cifre da capogiro

Una stangata destinata a penalizzare cittadini e governi nazionali. Emergono importanti dettagli sul piano dell’Ue per rimpolpare i bilanci: maxi crescita delle accise sulle sigarette, nuove accise su quelle elettroniche, sulle aziende oltre i 50 milioni di fatturato netto e sui rifiuti elettronici. In altri termini, parte delle entrate fiscali derivanti dal tabacco (“bionde”, tabacco riscaldato, prodotti della nicotina ed e-cig) non finirebbero nelle casse degli Stati membri ma direttamente nel bilancio di Bruxelles. Il piano prevede anche fondi europei per la fissione nucleare e una piattaforma pubblica per monitorare in tempo reale l'uso delle risorse europee, ma la preoccupazione è rivolta al dossier tasse.

Il pacchetto sul tavolo per il nuovo Bilancio Ue 2028-2035 sarà all’esame del Collegio dei commissari mercoledì 16 luglio. Le due misure ad altissimo impatto sono ovviamente le nuove tasse sui prodotti del tabacco, tradizionali e alternativi e l’accisa specifica sui rifiuti elettronici, mirata a incentivare il riciclo. Per quanto concerne le sigarette e gli altri prodotti, gli aumenti sarebbero impressionanti: +139 per cento per le sigarette, +258 per cento per i tabacchi trinciati e +1090 per cento per i sigari e i sigarilli. Per quanto riguarda i consumatori italiani, l’aumento dei prezzi supererebbe quota 20 per cento. In soldoni: oltre 1 euro a pacchetto sia nel caso delle sigarette, sia nel caso dei prodotti a tabacco riscaldato.

Il governo europeo difende la misura sul tabacco come uno strumento utile a ridurre i consumi per ragioni di salute pubblica, mentre diversi esperti e governi contestano la strategia, anche pensando alle esperienze precedenti che hanno mostrato un forte aumento del contrabbando in seguito a incrementi repentini dei prezzi. "Il rischio è che si perda più gettito di quello che si incassa" la sottolineatura di un funzionario europeo citato da Euractiv. Ma non solo: i riflettori sono accesi anche sulla sottrazione di gettito fiscale agli Stati membri. La Svezia è sul piede di guerra, la proposta è stata definita "completamente inaccettabile". La ministra delle Finanze Elisabeth Svantesson ha ribadito che "il gettito deve restare ai singoli Paesi, non finire nelle mani della burocrazia europea".

Ogni modifica dovrà ottenere l’unanimità dei ventisette Stati membri. Per quanto concerne la tassazione delle grandi aziende, secondo il Financial Times chiamerebbe in causa tutte quelle attive in Europa indipendentemente dalla loro sede, e vedrebbe anche degli scaglioni per tassare maggiormente le imprese più grandi. Tra le voci di spesa previste da Bruxelles spunta anche l’”energia a fissione nucleare” nel futuro Quadro finanziario pluriennale. Per questa voce, gli indicatori previsti sono la "nuova capacità installata" e le "emissioni annuali evitate di gas serra", segnalando così un possibile cambio di passo nella politica energetica dell'Ue, sempre più orientata anche a tecnologie considerate finora divisive.