Pazzo derby d'Italia. Illusione nerazzurra poi il ribaltone da Signora capolista

Scritto il 14/09/2025
da Domenico Latagliata

Tudor la vince con i cambi e il baby Adzic Per Chivu secondo ko e -6 dalla vetta

Sarà anche vero che dopo tre giornate di campionato nessuna partita è decisiva, ma il 4-3 con cui la Juventus ha battuto ieri l'Inter allo Stadium ufficializza l'iscrizione dei bianconeri alla lotta per lo scudetto: la squadra di Tudor viaggia a punteggio pieno, ha preso coscienza della propria forza e gioca con un ardore e un entusiasmo lo scorso anno sconosciuti.

Sotto il cielo di una Torino tiepida di fine estate, è andata in scena una partita piena di fuochi d'artificio decisa oltre il novantesimo da Vasilije Adzic: montenegrino, classe 2006 e talento da vendere, era stato buttato dentro (a sorpresa) da Tudor nel corso della ripresa. E lui non ha tremato, nemmeno quando i nerazzurri si sono trovati avanti 3-2: largo a destra ma anche in mezzo, ha provato un paio di giocate senza nascondersi. Quando poi David gli ha appoggiato un pallone a una trentina di metri dalla porta, il ragazzino non ci ha pensato un attimo: la sua sassata ha sorpreso Sommer (lento e impacciato per tutta la serata) regalando alla Signora una vittoria che vale molto più di tre punti. Stadium impazzito, Tudor incontenibile nel suo entusiasmo e Juve a bottino pieno dopo i primi 270' di campionato come non accadeva dal 2018/19, quando poi avrebbe concluso la stagione davanti a tutti. Al contrario l'Inter era partita peggio solo 14 anni fa con Gasperini.

La partita della restaurazione, solo Akanji titolare tra gli acquisti estivi, propone l'Inter al centro del ring: la Juve aspetta, con Koopmeiners e McKennie a formare la catena di sinistra insieme a Kelly, con Vlahovic preferito a David e Yildiz libero di andare dove vuole. I nerazzurri sono i soliti, appunto: Calhanoglu in mezzo, Dumfries a destra e Carlos Augusto dal lato opposto con Dimarco in panchina. Una conclusione di Barella, al volo di destro, spaventa Di Gregorio, ma la Signora non si scompone e, su azione d'angolo e dormita nerazzurra, arriva anche il vantaggio: il piattone vincente è niente meno che di Kelly, ormai ex oggetto misterioso.

Lo Stadium ribolle, Locatelli ci prova da fuori area ma è poi l'Inter a trovare il pareggio con un tracciante di Calhanoglu dopo un'azione avvolgente sulla sinistra e assist di Carlos Augusto. Gol meritato, ma non l'ultimo del primo tempo perché Yildiz lo trovi ovunque: il tocco che gli permette di vedere la porta da posizione centrale è ancora di Bremer, la sua conclusione da lontano è una perla assoluta. Quando si ricomincia, la Signora rimane bassa. Troppo. Chivu cambia tre uomini in un colpo solo, il pari arriva poco dopo e sempre per merito del numero 20 turco: controllo di petto e destro sul secondo palo, bellissimo. I bianconeri adesso sbandano, l'Inter si illude: angolo di Dimarco, colpo di testa vincente di Thuram e match rivoltato come un calzino. Finita? Macchè: sei minuti dopo il Thuram bianconero segna di testa il 3-3 e, al 91°, la scena se la prende il ragazzino nato a Niksic. È delirio bianconero.