Nuove tensioni nei cieli della penisola coreana. Nelle ultime ore Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti hanno effettuato un'esercitazione militare aerea congiunta sopra le acque internazionali situate al largo dell'isola sudcoreana di Jeju. Alle operazioni hanno preso parte due bombardieri B-52H con capacità nucleare provenienti dagli Usa e jet da combattimento di Seoul e Tokyo, per l'esattezza KF-16 sudcoreani e caccia F-2 nipponici. L'obiettivo delle manovre? Inscenare una dimostrazione di forza contro la Corea del Nord, oltre a migliorare la deterrenza e la capacità di risposta contro le minacce nucleari e missilistiche rappresentate dal Paese guidato da Kim Jong Un.
Esercitazioni militari congiunte nei cieli della Corea
La manovra si è svolta in parallelo a un vertice a Seoul tra i capi delle forze armate dei tre Paesi e quasi in concomitanza con l'arrivo del ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, in Nord Corea. Il generale statunitense Dan Caine, capo dello Stato maggiore congiunto delle forze armate Usa, ha sottolineato la necessità di rafforzare la deterrenza contro "l'inedito" riarmo di Corea del Nord e Cina. I tre alleati hanno anche concordato di espandere l'esercitazione congiunta "Freedom Edge" e condannato la cooperazione militare sempre più stretta tra Pyongyang e Mosca.
Pyongyang e Pechino, ha aggiunto Caine nel resoconto della Yonhap, "stanno attraversando un rafforzamento militare senza precedenti con la chiara e inequivocabile intenzione di proseguire con i propri programmi". Per questo, ha aggiunto, "dobbiamo esserne consapevoli, essere in grado di dimostrare determinazione, essere proattivi nelle nostre partnership, assicurarci che i nostri leader a ogni livello si comprendano e si fidino l'uno dell'altro, e sfruttare al meglio le capacità di combattimento disponibili tra le nostre tre nazioni, in modo da poter combattere insieme e vincere insieme", ha affermato l'alto funzionario statunitense.
La posizione di Usa, Corea del Sud e Giappone
Negli ultimi anni la Corea del Sud, gli Stati Uniti e il Giappone hanno ampliato o ripreso le loro esercitazioni militari regolari per far fronte all'ampliamento dell'arsenale nucleare della Corea del Nord. Pyongyang considera tali esercitazioni guidate dagli Usa come prove di invasione e spesso risponde con test missilistici. Ricordiamo che negli ultimi anni Kim e Putin si sono avvicinati notevolmente, con il primo che ha fornito migliaia di soldati e munizioni al secondo in cambio di assistenza economica e militare. Seoul, Washington e i loro partner temono che la Russia possa fornire alla Corea del Nord tecnologie sensibili in grado di potenziare anche i suoi programmi nucleari e missilistici.
I capi di Stato maggiore dei tre Paesi partner si sono intanto incontrati a Seoul per discutere del dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia a sostegno della guerra contro l'Ucraina e del potenziale trasferimento di tecnologia militare da Mosca alla Corea del Nord. I 3 capi di Stato maggiore "hanno esortato la Repubblica Popolare Democratica di Corea a cessare immediatamente tutte le attività illegali volte a destabilizzare la penisola coreana, l'Indo-Pacifico e oltre, e si sono impegnati a continuare a collaborare per rispondere alle minacce della Repubblica Popolare Democratica di Corea", si legge in una dichiarazione congiunta consegnata alla stampa.