Giorgetti: "Il governo ha fatto la sua parte, la finanza pubblica è migliorata"

Scritto il 11/07/2025
da Lorenzo Grossi

Il ministro dell'Economia interviene all'assemblea Abi e invita gli istituti di credito ad attivarsi ancora di più alla tutela del risparmio: "Non guardiamo alla nazionalità dei banchieri, ma solo alla loro capacità di rispondere a questa funzione"

L'economia italiana procede positiiamente e fornisce ulteriori segnali positivi: dopo il "+0,3% del Pil nei primi tre mesi", il 2025 "ha già una crescita acquisita di +0,5%", con il massimo storico per l'occupazione e i "dati confortanti per l'inflazione". È la constatazione offerta dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenuto in videocollegamento all'assemblea Abi. Secondo l'esponente del governo Meloni, l'esecutivo e il Mef, in questi quasi tre anni, "hanno fatto la loro parte" con la disciplina di bilancio che ha portato al calo dello spread e al miglioramento del rating. Tutti elementi "che hanno avuto effetti positivi per le banche" e quindi ora "mi attenderei che gli istituti di credito approfittino del quadro mutato e tornino a fare le banche", sottolinea Giorgetti, il quale ha esortato le banche a riconcentrarsi sull'attività di intermediazione e finanziamento dell'economia "guadagnando sul margine di interesse" e meno sulla gestione patrimoniale.

Del resto il governo italiano non ha alcuns intenzione di guardare "alla nazionalità dei banchieri", bensì solamente "alla loro capacità di rispondere alla loro funzione" sul fronte del risparmio degli italiani. Questo diventa il messaggio politico chiave di Giorgetti, che si è soffermato a lungo sul ruolo che dovrebbero avere gli istituti di credito nel nostro Paese: in questi anni, infatti, "il rafforzamento delle banche è stato reso possibile anche per l'azione sinergica di interventi legislativi e di sostengo pubblico", oltre a "iniziative riuscite da parte degli operatori del mercato bancario". Il nodo, però, per il titolare del Mef è che "il rafforzamento delle banche negli ultimi 15 anni non si è sempre tradotto in condizioni più favorevoli al credito ma in una riduzione delle erogazioni alle imprese". In sintesi, "l'attività creditizia ha ceduto il passo alla gestione patrimoniale".

Il ministro, in ogni caso, sottolinea di nutrire una "profonda considerazione per il ruolo delle banche e dei banchieri nel nostro sistema economico", in quanto gli istituti di credito "sono e continueranno ad essere il braccio operativo del sistema economico delle imprese. L'economia infatti non cresce con il risparmio in sé, ma quando questo viene investito". Lo Stato italiano "non ha mancato di fare la propria parte - sottolinea ancora Giorgetti - e continuerà a farla anche nei prossimi anni, potete starne certi". Resta il fatto che bisogna essere "consapevoli delle sfide che abbiamo di fronte, ma sappiamo anche che abbiamo le competenze e le capacità per vincerle". Tuttavia per riuscirci "l'Italia deve fare sistema, o con un termine forse più appropriato 'squadra': governo, autorità di vigilanza, intermediari finanziari. Emulando magari il metodo di paesi a noi vicini", ha concluso.