Nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo (ma anche sportivo). Perché se è vero che sport e vita sono due facce della stessa medaglia, è altrettanto vero che la fede è il “collante” di queste due realtà. A ricordarci la dimensione spirituale nella pratica agonistica sono le “preghiere per lo sport” raccolte nella sezione dal sito cattolico www.theologia.va dove è apprezzabile un’antologia di orazioni ad hoc. “Esse testimoniano della profonda vita interiore di chi vive quotidianamente la sfida di superare se stesso”.
Nella vita, ma pure su un campo da gioco; peccato che i valori espressi nelle preghiere vengano spesso disattesi. Come non pensate al doping, alle simulazioni, alle scommesse? Il contrario di quanto auspicato in questi versi religiosi: “Faccio dello sport. Ti offro la fatica del mio allenamento, la gioia e l'ansia delle mie gare. Fa che mi prepari con costanza che giochi con lealtà, che vinca con dignità e con serenità sappia perdere”. Un senso dell’onestà sconosciuto a tanti, troppi, sportivi. Per non parlare dei tifosi la cui unica religione è spesso la violenza. Ma questo non toglie importanza alle suppliche che auspicano l’armonia tra corpo, mente e anima. L’invocazione firmata da Giovanni Paolo II nel 2000 in occasione del Giubileo degli sportivi, ad esempio, recita testualmente: “Signore Gesù Cristo, aiuta questi atleti ad essere tuoi amici e testimoni del tuo amore. Aiutali a porre nell'ascesi pastorale lo stesso impegno che mettono nello sport. Aiutali a realizzare un'armonica e coerente unità di corpo e anima. Possano essere, per quanti li ammirano, validi modelli da imitare.Aiutali ad essere sempre atleti nello spirito”.
Anche atleti famosi si sono cimentati nel creare preghiere legate al proprio mondo sportivo come nel caso dell’ex nazionale di volley USA Kirk Kilgour che l’11 febbraio 2000 in piazza San Pietro a Roma, in occasione del Giubileo dei Malati, recitò davanti dalla sua sedia a rotelle davanti al pontefice una preghiera che lui stesso aveva composto: “Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi: Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà”.
Toccante anche la “Preghiera dello sportivo” curata da don Luigi Guglielmoni, collaboratore di varie riviste di catechesi e pastorale: “Grazie Signore per le persone e gli spazi che ci consentono di fare sport, di allenarci e di gareggiare. Grazie per le vittorie e le sconfitte che rivelano il cammino della vita e fanno maturare "dentro". Grazie perché dopo il gioco possiamo affrontare più sereni gli impegni quotidiani. Grazie per quanto impariamo dalla disciplina sportiva e dai campioni sul campo e nella vita. Grazie perché tu, Signore, sei il nostro allenatore”. Con il vantaggio però di non rischiare di essere esonerato da uno dei soliti presidenti “mangia allenatori”.
Le “preghiere per gli sportivi” che vengono tradite sui campi da gioco
Scritto il 10/07/2025
da Nino Materi