Valla a spiegare una partita come quella di Torino. Escluderei il pranzo al sacco ma sette gol in una volta sola fanno zucchero per chi vince e sale per chi le ha buscate. L'Inter ormai si presta alla sagra avversaria, tre partite due sconfitte, lenta, prevedibile, sgonfia in alcuni elementi chiave, Dimarco e Barella come si sapeva, Sommer sembra un sommier, il resto mastica e rumina calcio. Di contro la Juventus si sta facendo di nuovo squadra, Tudor se ne è fregato del mercato, ha rimesso Vlahovic e ha dato fiducia a Koopmeiners, non eccellenti ma lavoratori duri e poi, quando nessuno avrebbe potuto immaginarli, ha mandato dentro l'imprevedibile, Openda, Cabal e Adzic che è un diciannovenne montenegrino di potenza vera di cui si tornerà a scrivere. Così ha conquistato la terza vittoria e non è poco visto quello al quale era abituato il popolo juventino. La partita è stata anche romanzo, i gol dei due fratelli turchi, Calhanoglu e Yildiz, la risposta di Khéphren al fratello Marcus, stesso sfottò dopo i gol, mentre Lilian, il padre, se la spassava in tribuna per tanti tesori. E perché no, addirittura il gol di Kelly, come a dire le querce fanno i limoni, dunque una campionaria di episodi non logici ma di buona fattura. La vittoria della Juventus fa autostima alla vigilia della champions contro il Borussia di Dortmund, la sconfitta porta ansia e pensieri grigi all'Inter che andrà ad Amsterdam contro l'Ajax cercando di togliersi di dosso questi affanni che cominciano ad essere tanti, forse troppi. Nessuna sentenza definitiva ma un verdetto sì, la Juventus ha in casa le vitamine per guarire dall'apatia mottiana, l'Inter dovrà risolvere alcuni equivoci fisici e psicologici. Al quarto gol di Adzic si è visto Dumfries, in panchina, coprirsi con un asciugamano gli occhi e la testa, per non vedere quello che era accaduto. Ma forse per capire tutto.
Post scriptum: la ref cam, la telecamera personale dell'arbitro, ha fatto il suo debutto in campionato. La sensazione era di vedere immagini girate da un cameraman ubriaco. Entusiasmo di Infantino e della sua orchestra. Altrove, risate varie.