Che in Red Bull l'ambiente non fosse più quello di una volta, lo aveva capito anche il toro dipinto sulle lattine. Ma che pochi giorni dopo il Gran premio d'Inghilterra potesse andare in onda una rivoluzione epocale non lo avevano intuito neppure i tabloid inglesi che pure da un anno tenevano Christian Horner nel mirino. C'erano più chiacchiere sul futuro di Max Verstappen che su quelle di sir Christian Horner (nella foto), lo spice-boy sposato con Geri Halliwell, la ginger spice. Invece ecco il comunicato ufficiale che annuncia la cacciata di Horner e l'arrivo al suo posto di Laurent Mekies che, dopo aver lasciato la Ferrari, dall'anno scorso regnava in Racing Bulls, ai confini dell'impero. Così ci sarà un altro ferrarista pronto a battere la Ferrari, come se non bastassero Andrea Stella e addirittura Mattia Binotto con la Sauber. Christian Horner era la Red Bull. Era stato lui vent'anni fa a guidare la trasformazione dell'ex Jaguar, già ex Stewart. Aveva convinto Mateschitz ad aumentare l'investimento in Formula 1, aveva convinto Adrian Newey a sposare il progetto quando la Red Bull era davvero solo una fabbrica di bevande energetiche. La prima vittoria arrivò nel 2009 in Cina con Sebastian Vettel. Poi sono arrivati 8 titoli piloti e 6 costruttori e le vittorie sono diventate 124 fino all'ultima di un paio di mesi fa a Imola. Ma esser rimasto coinvolto nel sex gate dello scorso anno (il processo civile deve ancora cominciare), aver perso Newey, aver spinto per la soluzione di farsi anche il motore in casa, aver rotto con il clan Verstappen gli è costato caro. Alla fine la proprietà ha deciso di stare con il pilota e non con il manager, con la speranza che ora Max non fugga pure lui verso la Mercedes o l'Aston Martin. La Red Bull improvvisamente non è il team più desiderato. Oggi all'orizzonte ci sono più nuvole che certezze, a cominciare da una power unit tutta da inventare.
Qualche settimana fa si era diffusa la voce di un contatto tra John Elkann e Horner che interrogato a proposito rispose di non sapere l'italiano. Che nel suo futuro possa esserci la Ferrari è da escludere. Ma la Red Bull ha indicato la strada: se si vogliono fare delle rivoluzioni il momento giusto è questo. Inutile aspettare, perché a luglio è già tardi. In un verso o nell'altro, la Ferrari faccia sapere che cosa ha in mente per il futuro di Vasseur.