Ancora una volta la stampa britannica si è scagliata contro Jannik Sinner, sferrando un attacco diretto: "Chi crede nello sport pulito spera che Novak Djokovic affondi Jannik Sinner", ha scritto in una frase che racchiude il concetto dell'hating contro il numero uno al mondo il giornalista del Daily Mail Oliver Holt. Il tutto alla vigilia della semifinale di Wimbledon che si giocherà non prima delle 16.30 sul Centre Court dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club nel pomeriggio di oggi, venerdì 11 luglio.
"Mercoledì, Jannik Sinner ha battuto Ben Shelton in tre set qui sul campo numero 1 e si è qualificato serenamente alle semifinali del singolare maschile di Wimbledon", esordisce il Chief Sports Writer del tabloid inglese. "Si è preso gli applausi, ha rilasciato un'intervista dimessa e ha autografato palline da tennis giganti per i bambini impazienti. Shelton ha giocato un tennis tonante e brillante, ma Sinner lo ha respinto", aggiunge Holt, prima di avanzare qualche vergognoso e infondato dubbio circa la veridicità del problema al gomito emerso nei primi giochi del match dei quarti di finale del tennista italiano contro il bulgaro Grigor Dimitrov.
"Si è scoperto che il suo gomito infortunato non era un problema", affonda il giornalista del Daily Mail, "né lo era la sua goffa familiarità con gli steroidi anabolizzanti. Nessuno ha menzionato il doping perché sarebbe stato scortese". Dimenticando in quante e quali circostanze lo sfidante di Jannik Novak Djokovic, tra lenti a contatto, strappi agli addominali, gomiti infortunati o presunti tali, e MTO chiamati nel corso di match in cui si trovava in palese difficoltà, abbia negli anni "amplificato" l'entità di certi problemi fisici, finendo poi magari per seppellire l'avversario di turno. Ma non è questo il fulcro dell'affondo contro il tennista italiano, bensì lo spunto perfetto per lanciare ancora una volta l'affondo per la questione Clostebol.
"Quindi ecco un breve ripasso", ironizza Holt,"il 15 febbraio, Sinner ha 'accettato' una squalifica di tre mesi in un 'accordo con l'Agenzia Mondiale Antidoping dopo che il numero 1 al mondo è risultato positivo per due volte allo steroide anabolizzante clostebol nel 2024'". Nessun accenno alle quantità infinitesimali né al fatto che Jannik abbia provveduto immediatamente a fornire una spiegazione della "contaminazione", perché di quello si tratta anche per la Wada, da Clostebol. L'agenzia mondiale antidoping ha escluso la possibilità, date le circostanze e i dati scientifici risultanti, di un'assunzione volontaria o consapevole, scegliendo di sospendere l'atleta solo in quanto ritenuto responsabile della negligenza mostrata dai membri del proprio staff:"Considerando l'unicità dei fatti di questo caso, è stata ritenuta appropriata una sospensione di tre mesi".
Ieri l'ennesimo attacco contro il numero uno al mondo nonostante che la situazione sia stata abbondantemente chiarita: resta il sospetto che a qualcuno non vada proprio giù che dopo sir Andy Murray il tennis inglese sia, quantomeno per il momento, rimasto orfano di atleti in grado di competere per gli Slam.