"The Lost Bus" racconta un eroe a prova di fiamme

Scritto il 14/09/2025
da Sara Frisco

Paul Greengrass porta sullo schermo il coraggio di un autista che salvò una scolaresca nel 2018

È stato definito il peggior incendio della storia della California. Sicuramente è stato il più mortale. L'8 novembre del 2018 sulla cittadina di Paradise si abbatte l'inferno. Una scintilla dovuta a un difetto della linea elettrica della Pacific Gas and Electric Company causa il famigerato Camp Fire. Migliaia di ettari di bosco vanno in fumo, 85 persone muoiono nel rogo e 19mila abitazioni vanno distrutte. Ron Howard, nel 2020 aveva portato sugli schermi un film documentario, Rebuilding Paradise, sulla ricostruzione

dopo il disastro. Ora Paul Greengrass si cimenta con un film che ha debuttato venerdì scorso al Festival di Toronto e che porta sullo schermo uno specifico episodio di quei momenti drammatici, raccontato da Lizzie Johnson, nel libro Paradise: One Town's Struggle to Survive an American Wildfire. Il film The Lost Bus, dal 19 settembre al cinema e poi dal 3 ottobre su Apple Tv, vede protagonista Kevin, un uomo già messo in difficoltà dalla vita che però, lui solo, decide di rispondere ad un disperato appello: andare a recuperare 22 bambini e due maestre la cui scuola era circondata dalle fiamme. Matthew McConaughey è nel ruolo dell'autista Kevin e America Ferrera in quello di una delle due maestre. La loro sarà una corsa contro il tempo, sfidando il fumo denso, le strade bloccate e il panico dilagante per mettere in salvo i piccoli studenti, affrontando situazioni impreviste e decisioni estreme.

Paul Greengrass ha raccontato che quando lo scorso gennaio scoppiò l'incendio che distrusse interi quartieri di Los Angeles il film era in fase di montaggio. «Era surreale editare quelle immagini di fuoco e sapere che il fuoco era intorno a noi dice il regista era faticoso avere a che fare con quelle immagini in quel momento, ma sapevo anche che il nostro film aveva in sé un messaggio di speranza che sarebbe stato importante far passare proprio in quelle circostanze. Non è la prima volta che mi cimento con storie difficili, ma quando lo faccio cerco di fare in modo che portino messaggi positivi, di vita e di speranza, altrimenti qual sarebbe lo scopo?».